Ad agosto sono state immatricolate quasi 89.000 auto nuove, -0,4% su agosto 2019. Nel cumulato dei primi otto mesi, le vendite di auto nuove hanno totalizzato 810.000 unità, -39% su gennaio-agosto 2019, pari a 516.000 vendite in meno. La riduzione dei volumi ha avuto effetti pesanti per tutto il settore automotive (industria, commercio e servizi) e appaiono evidenti le difficoltà di ripresa del mercato e dei volumi produttivi a breve-medio e termine ai livelli pre-crisi Covid-19.
I maggiori Paesi produttori di autoveicoli hanno subito adottato misure di sostegno al mercato e alla propria industria automobilistica. L’Italia ha rifinanziato l’ecobonus (0-60 g CO2km) previsto per il 2020 di 70 milioni di EUR, di cui 8 per i veicoli della categoria “L” (Legge di Bilancio 2019), con 200 milioni aggiuntivi, per un plafond complessivo di 262 milioni di EUR per le auto nuove.
Il Decreto Rilancio, in vigore dal 1° agosto, ha esteso l’ecobonus agli acquisti e alle immatricolazioni di auto nuove con emissioni non superiori a 110 g/km fino al 31 dicembre 2020 (per 50 milioni di EUR di spesa, subito esauriti). Al Decreto Rilancio, è seguito il Decreto Agosto (14 agosto 2020, n.104), che ha suddiviso la nuova fascia di emissioni introdotta con il Decreto Rilancio, in due fasce di emissioni comprese tra 61-90 g/km (150 milioni di EUR di fondo extra-bonus) e 91-110 g/km (100 milioni di EUR di fondo extra-bonus).
Complessivamente dunque il fondo automotive è stato rifinanziato ad agosto con ulteriori 400 milioni di EUR per l’acquisto di autovetture e con un contributo di 90 milioni di euro per l’anno 2020, finalizzato all’erogazione di contributi per l’installazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Sul totale del mercato di agosto, le autovetture della fascia di emissioni 0-110 gCO2/km hanno conquistato il 56% del mercato in aumento di 10 punti rispetto ai mesi precedenti senza incentivi per le auto comprese tra 61 e 100 gCO2/km.
Il fondo previsto per gli acquisti e le immatricolazioni di auto nuove comprese nella fascia tra 91-100 gCO2 (in vigore dal 15 agosto) è andato subito esaurendosi e a oggi (9 settembre) sono rimasti appena 15 milioni di EUR dei 100 stanziati.
Il Gruppo Fiat Chrysler Automobiles (incluso Maserati) vale il 23,6% del mercato auto dei primi otto mesi, con un calo delle nuove registrazioni del 41%. Fiat Panda, l’auto più amata dagli italiani, in testa alla top ten delle auto più vendute in Italia da settembre 2013, dal mese di giugno è il simbolo del “Made in Italy” sostenibile con la nuova versione hybrid e ad agosto risulta il modello più venduto tra le vetture ibride (mild-full e plug- in) per il secondo mese consecutivo. Bene anche le versioni ibride di Lancia Ypsilon (quarto posto) e di Fiat 500 (sesto posto). Tra le ibride plug-in, invece, Jeep Renegade e Jeep Compass occupano seconda e quinta posizione.
La quota di auto nuove diesel è del 35% nel mese e nel cumulato; i volumi calano dell’ 8% nel mese, ma aumentano per i privati del 23%. Da inizio anno le auto diesel perdono il 48,3% del mercato. La quota di mercato delle auto a benzina si attesta al 36% nel mese e al 42% nel cumulato, i volumi flettono del 17,5% ad agosto e del 42% a gennaio-agosto.
Le auto ad alimentazione alternativa conquistano il 29% del mercato nel mese ed il 23% nel cumulato (8,5 punti in più di un anno fa), con una crescita del 57% ad agosto e una flessione del 4% nel cumulato. Ad agosto, l’incremento delle immatricolazioni di autovetture elettrificate (+11.946 unità su agosto 2019) quasi compensa il calo del mercato delle vetture diesel, benzina e a gas (-12.287 unità su agosto 2019). Le auto a gas risultano in flessione del 31% nel mese e del 41% nel cumulato.
Ad agosto, le immatricolazioni di autovetture elettriche (BEV) crescono del 255%, quelle di autovetture ibride plug-in del 434%, le ibride non ricaricabili a benzina del 264% e le non ricaricabili diesel del 90%. Le autovetture elettrificate rappresentano insieme, il 19% del mercato di agosto ed il 14% del mercato a gennaio-agosto 2020. I privati hanno acquistato 61.500 auto nel mese (+28%) e 483mila da inizio anno (-34%), mentre le società, con 27mila registrazioni, hanno subito una flessione del 33% ad agosto e del 45% nel cumulato. La quota di auto intestate a persone fisiche sale al 69% nel mese di agosto (15,3 punti in più della quota ad agosto 2019).
La crescita delle vendite di autovetture elettrificate, in controtendenza rispetto alla pesante contrazione del mercato, ha contribuito ad abbassare le emissioni medie di CO2 delle nuove autovetture acquistate: a 108,5 g/km ad agosto e a 112 g/km a gennaio-agosto 2020.
I contributi statali – sia quelli relativi all’ecobonus sia quelli introdotti dal DL Rilancio e dal DL Agosto – sono corrisposti mediante sconto sul prezzo di acquisto dal venditore all’acquirente. Le imprese costruttrici o importatrici del veicolo nuovo rimborsano al venditore l’importo del contributo e recuperano detto importo come credito d’imposta.
Contributi: si può dare di più. I contributi previsti includono anche un’agevolazione fiscale che consiste nel pagamento del solo 40% degli oneri fiscali sul trasferimento di proprietà, in caso di acquisto di un veicolo usato di classe non inferiore a Euro 6 o con emissioni di CO2 inferiori o uguali a 60 g/km, con contestuale rottamazione tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2020 di un veicolo usato omologato nelle classi da Euro 0 a Euro 3.
È previsto un ulteriore incentivo di 750 euro per le persone fisiche che rottamano una seconda auto (intestata da almeno dodici mesi allo stesso soggetto intestatario del nuovo veicolo o ad uno dei familiari conviventi) da sommare ai 1.500 euro già attribuiti al primo veicolo, contestualmente all’acquisto di un veicolo con emissioni di CO2 comprese tra 0 e 110 g/km (nota: la norma riporta una incoerenza ed è da intendersi in maniera restrittiva, applicabile ai soli acquisti della fascia emissiva 61-110).
In alternativa si consente di utilizzare l’incentivo in forma di credito di imposta entro tre annualità per l’acquisto di monopattini elettrici, biciclette elettriche o muscolari, abbonamenti al trasporto pubblico, servizi di mobilità elettrica in condivisione o sostenibile.
La congiuntura dell’economia italiana e la crescita del Pil (Istat). Secondo i dati Istat, nel secondo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019, aggravando la stima preliminare della variazione congiunturale del Pil diffusa il 31 luglio 2020 era stata del -12,4% mentre quella tendenziale del -17,3%. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell’8,7% per i consumi finali nazionali e del 14,9% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,5% e del 26,4%.
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell’11%.?Sul mercato del lavoro, a luglio, dopo quattro mesi di flessioni consecutive, l’occupazione torna a crescere mentre, a fronte del calo dell’inattività, prosegue l’aumento del numero di persone in cerca di lavoro. L’aumento dell’occupazione su base mensile (+0,4% pari a +85mila unità) coinvolge le donne (+0,8% pari a +80mila), i dipendenti (+0,8% pari a +145mila) e tutte le classi d’età, ad eccezione dei 25-34enni; gli uomini occupati risultano sostanzialmente stabili, mentre diminuiscono gli indipendenti. Nel complesso, il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali).
A luglio 2020 il numero di ore pro capite effettivamente lavorate, calcolato sul complesso degli occupati, prosegue nella tendenza all’aumento. Il livello di luglio, pari a 33,1 ore, è solo di 1,2 ore inferiore a quello registrato a luglio 2019. Per i dipendenti il gap rispetto a luglio 2019 è ancora più ridotto (-0,8 ore).?Nell’arco dei dodici mesi, le persone in cerca di lavoro diminuiscono (-1,8%, pari a -44mila unità), mentre aumentano gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+3,6%, pari a +475mila).